In una tv locale ho ammirato un meraviglioso video su un centro accoglienza dei più famigerati e popolosi.
Il servizio era incentrato sulla formazione di questi immigrati incentrata all’inserimento nel “mondo del lavoro”, con attività didattiche che vanno dall’insegnamento della lingua ai lavori manuali.
Tra le attività svolte si potevano ammirare tutti questi baldi giovani alle prese con i primi rudimenti di zappa o raccolta di ortaggi. Giuro non sto scherzando, prendevano questi personaggi e gli insegnavano il lavoro agricolo di stampo prettamente manuale.
Ad altri insegnavano invece rudimenti di altri lavori a bassa qualifica come il commesso addetto allo stoccaggio dei beni o al carico/scarico manuale presso magazzini.
Inoltre il responsabile di questa cooperativa (che opera in tutta italia) dedita allo sfrutt.. ehm… accoglienza esternava con orgoglio il fatto che numerose aziende in tutta la penisola si rivolgono a loro per vedere se c’è disponibilità di poter far lavorare gli immigrati accolti come braccianti o come manovali giornalieri alla bisogna. Ovviamente essendo irregolari, questi non possono essere assunti o pagati, ma vengono inseriti in un contesto di attività formativa svolta dalla cooperativa. CIOÈ TUTTO QUESTO A SCOPO DIDATTICO E PER IL LORO BENE, NON PENSATE MALE, EH!
Insomma il peggio del peggio dello schiavismo. Praticamente ho potuto ammirare un bellissimo spottone sui nuovi orizzonti dello sfruttamento nel mondo del lavoro, attuati proprio dai cari, umani, tolleranti e di buon cuore elementi di sinistra, dei sindacati e di chi dovrebbe tutelare il lavoratore, che in primis ora stanno spingendo per inserire nel mercato gente che concorre a lavorare a titolo gratuito.
In queste cooperativa come nel 17esimo secolo, quando le navi negriere sbarcavano nelle isole caraibiche prima di raggiungere il continente, si fa una selezione dello schiavo, i più forti si assegnavano alle mansioni agricole dando loro un’infarinatura del mestiere per essere già pronti alle piantagioni, mentre le donne o gli elementi più fragili venivano addomesticati per poter svolgere lavori domestici nelle tenute dei proprietari terrieri.
Io non riesco a capire come le anime belle possano vedere in positivo queste situazioni. Si sta sdoganando nuovamente lo sfruttamento, uno schiavismo in chiave umanitaria, dove invece di sottomettere il negro con la forza lo si circuisce con la parabola dell’accoglienza umanitaria, creando nuovi irraggiungibili standard salariali a cui un italiano obbligato a sottoporsi anche ai DOVERI DI CITTADINO non potrà mai adeguarsi.
Viva il progresso!