Facci sognare Roberto!

Dopo essersi autoproclamato super esperto di narcotraffico, grazie alla visione dell’episodio 4×07 di breaking bad in replica, saltano subito gli altarini del giornalista in ciclostile.

Balle, fatti inventati, opinioni personali e divagazioni spacciate per realtà, articoli e indagini altrui copiati senza pudore, preoccupazione per i diritti umani dì el chapo e altri mostri sanguinari con tipo 3000 morti sulla coscienza a testa.

Ovviamente tutto ciò non intacca l’aura di intellettuale e salvatore della patria di questo portatore sano d’invalidità.

Continueranno tutti a pendere dalla sue labbra, in adorazione spasmodica per le sue grandi inchieste “Abdul ha giocato a GTA Vice City ora è un jihadista ceceno”.

P.S.: Il messico adesso gli paga una scorta?

Sogni

Certe volte, dopo aver letto, sentito, visto, ascoltato certi deliri progressisti mi viene quasi voglia che un politicante si alzi un giorno e dica:

“Bene ragazzi, da oggi avremo in prova per un mese il mondo come piace a voi gente mentalmente aperta. Niente confini, niente polizia o controlli, niente leggi che possono limitare la libertà individuale, niente società che cerca di reprimere i capricci momentanei delle persone. Un mondo in cui ognuno è libero nel proprio relativismo. Ricordare che però SONO TUTTI LIBERI, non solo quelli che piacciono a voi”.

Ecco vorrei un mondo così e vedere quanto durano questi fautori delle libertà al cospetto della libertà assoluta, davanti all’iperbole in cui ogni individuo può reclamare i suoi desideri come un diritto.

Una sorta di sogno proibito.

Poi torno con i piedi per terra e desidero un semplicissimo ritorno su larga scala di Pol Pot.

Come si cambia

Ed ecco che ad un tratto tutti i politici dell’accoglienza, della tolleranza e della remunerativa umanità decidono dall’alto degli scranni europei che si farà il blocco navale nei porti libici.

Ma come? E le risorse? Le pensioni? Lo stile di vita? Le coop? Come faranno? 

Come faranno tutti i servi dei media a cambiare narrazione da un giorno all’altro? Formigli come fa stasera?

Perchè tutto questo bigottismo e chiusura? Come, ci sono le elezioni in francia, germania olanda ecc?

Aaahhh, tutto chiaro… Ma dopo tutto torna come prima spero, mica vogliano essere medievali?

C’è chi questo lo diceva da 3-4 anni tipo Salvini? Giusto, perchè è razzista.

Muri non ponti. C’è Putin!!!

Eccolo qua un’altro bel cortocircuito semicolto. Ormai sono oltre il ridicolo.

Tutto molto bello, soprattutto il plauso dei subumani che corrono dietro a questri quattro storditi fuori dal tempo e dallo spazio.

Questi vermi venduti, oltre a non criticare aspramente questa scelta di chiusura come avrebbero fatto in qualche altro caso, danno l’invasione Russa come scontata.

Oltre il pudore, oltre la vergogna.

La marcia delle donne è transfobica

Ecco il frutto prelibato del progressismo: IL RELATIVISMO DEI PROPRI VALORI.

Sui social e blog dai contenuti aberranti stanno impazzando le accuse della fetta più raffinata del mondo liberal alla marcia delle donne.

Perchè?

Perchè l’eccessivo uso del termine pussy e il parallelismo tra l’organo genitale e la figura femminile è troppo transfobico. Non è la vagina a fare la donna! I trans sono discriminati! Transocausto!

Ecco qua cosa succede a volere sempre spostare i confini delle definizioni, a volere mischiare tutto, ad immolare qualsiasi valore al concetto di “apertura”, di spostare costantemente il limite, riassumendosi quasi come il paradosso di Achille e la tartaruga.

Alla fine il risultato di tutto questo relativismo è che sei costretto a combattere i tuoi stessi valori. Sei costretto ad essere oppressore di te stesso. Sei costretto a renderti chiaro esempio del fallimento della società diritto civilista.

LE GRANDI STORIE GENDER: I FAKALEITI

Mi sono imbattuto nell’ennesimo discorsone progressista su tutte le malnate divagazioni del “gender” e di quanto tutto sia costrutto sociale, che gli aspetti che guidano la nostra sessualità siano indipendenti dal nostro retaggio biologico.

Quando sento questi deliri mi chiedo sempre perchè nessuno porti uno degli esempi più limpidi di costruzione sociale dei generi: i fakaleiti del tonga.

PREMESSA: Vivendo in una zona in cui lo sport del rugby ha una notevole importanza, con squadre in serie A, B o Celtic League e avendo conosciuto causa amici comuni alcuni di questi fakaleiti (dal tonga si importano un sacco di giovani promesse del rugby) so assolutamente ciò di cui sto parlando. Per diretta esperienza personale.

Per chi ignorasse, i fakaleiti del tonga sono ragazzi/uomini/maschi vestiti, cresciuti, educati e istruiti come femmine/donne. In tonga (ma succede anche nelle samoa e in misura molto minore nelle hawaii) è un fenomeno comune.

La società del tonga è prettamente MATRIACALE, il capo famiglia è la moglie/madre, ed attorno alla figura femminile è incentrata la vita familiare e la gestione della stessa, che comprende la cura della casa, l’aspetto economico, ecc ecc…

Solitamente nelle famiglie tongane le figlie femmine seguono le orme della madre quotidianamente occupandosi di tutti gli aspetti della vita familiare, e supportandola nelle sue mansioni. I maschi sono solitamente esclusi da questi aspetti e dal potere decisionale. Cosa succede se in una famiglia anche numerosa ci sono solamente figli maschi? Si prende una decisione drastica per offrire questo aiuto alla matriarca: si prende uno dei figli, solitamente tra i più giovani e in età pre-puberale e lo si inizia ad educare come femmina per seguire la madre nelle quotidianità. Vengono trattati da femmine, vestisti da femmini, educati da femmine. Questo per anni e anni, finchè non escono di casa per condurre la propria vita. Questo ovviamente non “interferisce” con la vita sociale del ragazzo poichè è una prassi secolarizzata delle “tribù” tongane.

Perchè tutto questo discorso? Per disintegrare il concetto progressista di partenza. Cioè che tutta la sfera sessuale, e dei derivati della sessualità come i comportamenti e i rapporti sociali, siano solo un costrutto sociale e nulla ha a che fare con la biologia.

Quando un fakaleiti esce di casa e si emancipa “ritorna” tranquillamente ad essere un uomo. Infatti i fakaleiti si sposano (devo specificare con donne?), anche se alcuni continuano per tradizione a vestirsi in maniera femminile fino ad una certa età (mi è stato detto per una sorta di rispetto di tradizioni e altre manie tongane), ma ciò non cambia il loro essere uomini. IL LORO SENTIRSI UOMINI. 

Perchè se la sessualità fosse solo costrutto sociale, perchè dopo un decennio di educazione e costrizione alla femminilità questi ragazzi ritornano ad essere uomini? Perchè sono attratti dalle donne? Perchè la loro mascolinità riemerge prepotentemente? Ne ho conosciuti un paio arrivati dal tonga, mi hanno mostrato foto, video ecc, cose che per noi occidentali sarebbero ben oltre l’imbarazzo, ma tutto ciò non ha minimamente inficiato la loro mascolinità, non gli impedisce di guardare le belle ragazze, di avere una fidanzata, di sentirsi e essere uomini.

Ma allora la costruzione? Se noi siamo quello che siamo perchè è la società occidentale che ce lo impone, perchè questi ragazzi sono identici a me se la loro società gli impone l’opposto? Forse la biologia e il dna vincono sulla costruzione sociale? E facendo il complottista, perchè nessuno mai li “usa” come spot per il mondo arcobaleno? Non sarebbero un meraviglioso testimonial di società lgbt+ o tutte quelle teorie contorte (se si prova a fare una ricerca tra l’altro non è che si trovi tutta quest’informazione, a parte qualche pagliacciata spremi turisti)? Eppure quasi si fa finta che non esistono? Forse perchè alla fine la morale è che la natura vince su tante belle pagliacciate sociali?

P.S.: Questa è sommariamente la testimonianza di persone che ho conosciuto, ovviamente riassunta e poco approfondita. Quindi prendetela per quello che è, magari può discostare dal sito trans del quartiere che prova a marciarci su…

Priorità

https://www.breitbart.com/europe/2016/07/13/police-raids-germany-net-posts/?fbclid=IwAR2SuU8AqiJrwgUxy3MUqGY8zzjp66FRPMkmONTCNMJqwKONCLz-YhQl2l4

Però un pluri-pregiudicato terrorista clandestino, attenzionato più volte dalle forze dell’ordine e segnalato dalla sicurezza nazionale, può circolare liberamente e organizzare attentanti, per poi tornarsene in un altro paese senza difficoltà, altrimenti fomentiamo l’islamofobia!

Poi si chiedono perchè le terribili destre populiste che temono più degli attentati acquistano sempre più consensi.
Ma se tutti gli altri esponenti politici oltre a ignorare iniziano pure a perseguitare il popolo, a chi deve rivolgersi il cittadino?

Marcio delle donne

Questa foto scattata alla marcia delle donne made u.s.a. (scaturita dal fatto che qualcuno negli anni 80 ha usato la parola vagina in una conversazione privata) è l’emblema del brodo culturale progressista che infesta il ceto pseudo liberale anglosassone, e che piano piano stiamo cercando di importare anche da noi.

Questo è il palesarsi dell’incapacità di vedere la realtà, di conoscere le cose come stanno, il manifesto dell’ideologia che vuole modificare la realtà a suo piacimento.

Posso capire che molte persone possano rimanere ammaliate dai valori universali iperbolici di certa ideologia (e come sia facile per le celebrità dello showbiz cadere in questo tranello non avendo nessun altro problema nella vita se non quelli auto-procurati e facilmente evitabili) trasformandoli quasi in una religione laica, ma la realtà prima o poi verrà a chiedervi il conto.

Non ci fossero esempi reali di chi si è fatto piegare dalla dottrina progressista (foraggiata da chi si arricchisce con la miseria delle persone) a monito della superficialità occidentale.

Dannazione svegliati da questo letargo della ragione, uscite da questo neo romanticismo, dalla politica del cuore, dalla casta del sentimento arcobaleno.

Non vi si chiede di gettare al cesso i vostri aulici valori utopisticamente condivisibili.

Vi si chiede solo di applicarli alla realtà con raziocinio.

Non ti permettere mica!

Capisco che il politicamente corretto domina i social e che gli stessi social forse andrebbero presi molto meno sul serio, ma provate a cercare il profilo in foto che si era proposto per tale iniziativa. Oscurato.

OSCURATO.

Forse doveva evitare la provocazione sugli stranieri, ma guardando in faccia la realtà in certi contesti è dura anche trattenersi (però ora si dice disponibile ad ospitare el chapo).
Pensiamo per esempio all’UMILIAZIONE e DERISIONE delle persone avvenuta col sorteggio delle casette. Beh forse quelle sono meno persone, troppo schifosamente autoctone.

P.S.: Amo negri, beduini e messicani. Così sto fuori dalle rogne.

Vermi.