Mi sono imbattuto nell’ennesimo discorsone progressista su tutte le malnate divagazioni del “gender” e di quanto tutto sia costrutto sociale, che gli aspetti che guidano la nostra sessualità siano indipendenti dal nostro retaggio biologico.
Quando sento questi deliri mi chiedo sempre perchè nessuno porti uno degli esempi più limpidi di costruzione sociale dei generi: i fakaleiti del tonga.
PREMESSA: Vivendo in una zona in cui lo sport del rugby ha una notevole importanza, con squadre in serie A, B o Celtic League e avendo conosciuto causa amici comuni alcuni di questi fakaleiti (dal tonga si importano un sacco di giovani promesse del rugby) so assolutamente ciò di cui sto parlando. Per diretta esperienza personale.
Per chi ignorasse, i fakaleiti del tonga sono ragazzi/uomini/maschi vestiti, cresciuti, educati e istruiti come femmine/donne. In tonga (ma succede anche nelle samoa e in misura molto minore nelle hawaii) è un fenomeno comune.
La società del tonga è prettamente MATRIACALE, il capo famiglia è la moglie/madre, ed attorno alla figura femminile è incentrata la vita familiare e la gestione della stessa, che comprende la cura della casa, l’aspetto economico, ecc ecc…
Solitamente nelle famiglie tongane le figlie femmine seguono le orme della madre quotidianamente occupandosi di tutti gli aspetti della vita familiare, e supportandola nelle sue mansioni. I maschi sono solitamente esclusi da questi aspetti e dal potere decisionale. Cosa succede se in una famiglia anche numerosa ci sono solamente figli maschi? Si prende una decisione drastica per offrire questo aiuto alla matriarca: si prende uno dei figli, solitamente tra i più giovani e in età pre-puberale e lo si inizia ad educare come femmina per seguire la madre nelle quotidianità. Vengono trattati da femmine, vestisti da femmini, educati da femmine. Questo per anni e anni, finchè non escono di casa per condurre la propria vita. Questo ovviamente non “interferisce” con la vita sociale del ragazzo poichè è una prassi secolarizzata delle “tribù” tongane.
Perchè tutto questo discorso? Per disintegrare il concetto progressista di partenza. Cioè che tutta la sfera sessuale, e dei derivati della sessualità come i comportamenti e i rapporti sociali, siano solo un costrutto sociale e nulla ha a che fare con la biologia.
Quando un fakaleiti esce di casa e si emancipa “ritorna” tranquillamente ad essere un uomo. Infatti i fakaleiti si sposano (devo specificare con donne?), anche se alcuni continuano per tradizione a vestirsi in maniera femminile fino ad una certa età (mi è stato detto per una sorta di rispetto di tradizioni e altre manie tongane), ma ciò non cambia il loro essere uomini. IL LORO SENTIRSI UOMINI.
Perchè se la sessualità fosse solo costrutto sociale, perchè dopo un decennio di educazione e costrizione alla femminilità questi ragazzi ritornano ad essere uomini? Perchè sono attratti dalle donne? Perchè la loro mascolinità riemerge prepotentemente? Ne ho conosciuti un paio arrivati dal tonga, mi hanno mostrato foto, video ecc, cose che per noi occidentali sarebbero ben oltre l’imbarazzo, ma tutto ciò non ha minimamente inficiato la loro mascolinità, non gli impedisce di guardare le belle ragazze, di avere una fidanzata, di sentirsi e essere uomini.
Ma allora la costruzione? Se noi siamo quello che siamo perchè è la società occidentale che ce lo impone, perchè questi ragazzi sono identici a me se la loro società gli impone l’opposto? Forse la biologia e il dna vincono sulla costruzione sociale? E facendo il complottista, perchè nessuno mai li “usa” come spot per il mondo arcobaleno? Non sarebbero un meraviglioso testimonial di società lgbt+ o tutte quelle teorie contorte (se si prova a fare una ricerca tra l’altro non è che si trovi tutta quest’informazione, a parte qualche pagliacciata spremi turisti)? Eppure quasi si fa finta che non esistono? Forse perchè alla fine la morale è che la natura vince su tante belle pagliacciate sociali?
P.S.: Questa è sommariamente la testimonianza di persone che ho conosciuto, ovviamente riassunta e poco approfondita. Quindi prendetela per quello che è, magari può discostare dal sito trans del quartiere che prova a marciarci su…