Se qualcuno conosce il caso della ex Alstom di Sesto San Giovanni, acquisita dalla General Elettric nel 2015, ha davanti agli occhi l’esempio perfetto del fallimento pratico ma ancor prima concettuale del mondialismo e del liberismo economico tanto decantato.
L’azienda in questione, fiore all’occhiello dell’industria italiana, produceva turbine e altri componenti per le centrali elettriche e deteneva numerosi brevetti.
Nel 2015 GE acquisisce quest’azienda in perfetta salute e decide come piano industriale di chiuderla. Il classico esempio di acquisizione di scopo, acquisto e chiudo per poter accedere ai brevetti.
Ora in questa azienda, annientata per pura avidità rimangono una cinquantina di stoici operai (iper-specializzati) che occupano lo stabilimento per protesta da oltre 180 giorni, sperando in qualche miracolo per riavere il proprio posto di lavoro.
Questo caso specifico che cosa ci insegna? Ci insegna che senza uno stato SOVRANO, libero e con potere decisionale in materia economica, il tanto caro progressismo all’europea dei diritti e dell’inclusione non vale un cazzo di niente.
Senza un vero stato non si hanno più veri diritti. Si ha solo una dannata legge della giungla, e senza muri e barriere (dazi e controlli) ognuno è libero di venire qui e dedicarsi al sacco della nostra società.
Senza sovranità, controllo e uno stato che fa lo stato, puoi avere tutte le più stravaganti leggi mentalmente aperte del mondo, ma non avrai mai diritti.
Avrai solo la legge del più forte, che ora chiamiamo “mercato”, “flessibilità”, “dinamismo”, dove i diritti sociali vengono spazzati via in nome di un presunto diritto al diritto universale della libertà altrui che però deve annichilire sempre il proprio io, dove un governo spera di elemosinare un accenno di assenso al commissario europeo per la concorrenza per vedere se può in qualche maniera tutelare il proprio popolo.
Ma senza questa “apertura” mi hanno detto che ci sarebbe la terza guerra mondiale, che pensandoci non sarebbe male. Durante l’ultimo conflitto mondiale la produzione industriale italiana era comunque superiore a quella degli ultimi 4 anni.
Rendetevi conto in quale baratro avete condotto un popolo, che con i suoi pregi e difetti, aveva portato questo paese ad essere la quinta potenza del mondo. Mentre voi verrete ricordati solo come traditori.