Hashtag #siamodeicoglioni

Ecco che quelli svegli ci sono cascati di nuovo. Proprio loro gli amici “iu es ei”, i vari ibridi uomo plankton stile Riotta, di quelli che qui da noi affermano che c’è la necessità del patentino di voto.

4chan provoca e loro abboccano come pesci. Fortunatamente PER LORO stavolta la CNN non l’ha mandata in diretta, si sono limitati a condividere sui social post immediatamente cancellati dei loro dotti esponenti.

Questi sono quelli che dalle pagine stantie del NYT ci dicono che siamo ignoranti, trogloditi e non campiamo come va il mondo.

Io credo onestamente che invece la necessità pressante sia aprire in ogni paese una sede della Divina Scuola di Svastica patrocinata da Resistenza Britneyana. Magari si erudiscono un po’…

Solo feticci

C’è grande gioia nell’aria.

Il primo sindaco trans.
Le file elettorali trans.
La corte suprema approva i bagni trans.
Luxuria ne gioisce.
I trans non sono più riconosciuti come soggetti affetti incidentalmente in misura maggiore a problemi di tipo psicologico, mentre lo sono ora di default quelli che giocano ai videogame.

SONO
VERAMENTE
EUFORICO.

Ora facendo un discorso serio, non ho nulla contro i transessuali, sono persone che soffrono di uno situazione psicologica molto complessa, adolescenza traumatica, rapporti interpersonali complicati e che andrebbero aiutati seriamente nel loro percorso e non idolatrati come santini liberali, vedasi infatti un tasso di suicidio under 35 nei paesi anglosassoni che sfiora il 50%.

Ma analizziamo i numeri di questa fascia di popolazione. In america TUTTI quelli che si identificano in maniera NON BINARIA, TUTTI compresi i soggetti bizzarri figli del progressismo usa non solo i veri transessuali, sono stimati tra l’1.2% e l’1.6%.

In Italia i trans sono lo 0.06%.
In tutto il mondo le stime dicono che sono lo 0.4% nonostante il Brasile alzi la media avendo 1.7 trans pro capite (non chiedete come sia possibile, nessuno lo sa).

Ora anche essendo completamente d’accordo con tutte le loro richieste, qualcuno si chiede perchè l’attenzione politico mediatica si fossilizza in maniera assurda nel catalizzare ogni attenzione su una fascia così microscopica di popolazione?

E perchè questo viene fatto sempre attraverso il ricatto morale?

Perchè se io chiedo un secondo di spostare l’attenzione, per fare un esempio, su temi come la disoccupazione giovanile che colpisce quasi 1 ragazzo su 2 sotto i 30 anni, devo essere tacciato di omofobia?

Perchè ogni tentativo di cercare di rimettere alla ribalta i diritti sociali viene oscurato da una rappresentanza della popolazione che a stento si riconosce al microscopio?

Solitamente in uno stato serio la gestione di una parte così minuta della popolazione si risolve la volo con qualche decreto, poichè l’impatto della loro esistenza è di fatto ininfluente sulla vita del paese.

Invece nel mondo magico del liberismo lo 0.06% riesce a piegare al suo volere il 99.94%.

Questa è la democrazia liberale.

Capisco i gonzi che hanno bisogno di validare la propria esistenza credendo di combattere per le cause “giuste” (anche quelli alla fine sono bersagli elettorali), ma almeno i diretti interessati non si rendono conto che vengono usati come figuranti nello spettacolo globalista?

Perchè si parla solo di stronzate come i bagni trans, le file per trans, le storielle a scuole coi trans, le miss trans e mai del resto?
Perchè non si parla mai di LAVORO dei transessuali, visto che il 30% dei trans italiani si prostituisce, e praticamente la quasi totalità degli stranieri presenti nel nostro paese. Quelli di sinistra sono contro la prostituzione mi dicono, e attenti al diritti degli stranieri. Nel loro caso non importa? Tanto fa parte del folclore trans?

Ma alla fine che importa, tanto metà di loro non arriverà ai 35 anni, chi glielo fa fare ai diritto civilisti di sbattersi perchè queste persone possano, che ne so, avere una pensione…

Metamorfosi di sconfitta

La cosiddetta caduta del MS5 è dovuta a mio parere ad una motivazione di fondo abbastanza semplice: la virata verso l’atlantismo.

Questo ha portato i grillini ad istituzionalizzarsi, a fare i moderati, ad abbracciare le minchiate liberal progressite sui migranti, sull’euro, sulla famiglia, sul Venezuela, su Mattarella e sull’antifascismo di sta ceppa, probabilmente sperando di prendere i voti del PD, specie al nord, o di diventare una specie di centro a cui più o meno tutti possono affluire.

A questo punto un elettore del PD riprende a votare il PD, mentre un atlantista non di sinistra vota per gli atlantisti più classici, ovvero il centrodestra.

Lo stesso scenario si è capovolto, la narrazione non parla più di NoTav, perchè ora non sono più utili in chiave antiberlusconiana, ma adesso esistono solo i SiTav perchè utili agli scopi della sinistra liberista, creando dei corto circuiti notevoli nella comunicazione dei 5S per cui ora quando parlano di Tav suonano come nemici del popolo, nemici del lavoro e della crescita.

Questo comportamento probabilmente in un paio di tornate elettorali nuocerà pure a Salvini, poichè non si può vivere solo di lotta all’immigrazione, ma occorre veramente iniziare l’azione di cambiamento sul tema valutario ed economico considerando chi hanno imbarcato nell’ultimo anno.

Fin’ora l’elettore si è bevuto la storia del Davide contro Golia, ma se la prossima legge finanziaria (sempre se ci schiviamo il governo Draghi) non sarà veramente di rottura e di rilancio economico l’elettore ricomincerà a innervosirsi, poichè è un attimo passare da eroe a traditore.

Il sunto è che non si può continuare a giocare su una fluidità del messaggio politico, che parte rivoluzionario e arriva a destinazione perfettamente integrato al sistema che voleva combattere perchè ti sono arrivate le telefonate di qualche ambasciata, o perchè non si può parlare di certi temi altrimenti c’è lo spread.

Occorre una visione politica che sappia dove partire e dove arrivare, altrimenti rimarremo sempre impantanati in un paese dove gira che ti rigira alla fine chi resta sulla cresta dell’onda è sempre lo sgherro di turno dell’ultraliberismo, a cui pagano le prebende con il nostro sangue.

P.S.: L’insieme dei micropartitini agli estremi denota ancora che non esiste nessun pericolo fascismo, o nessuna necessità di antifascismo. E che affrancarsi da 70 anni di propaganda liberale è veramente difficile…

Idoli a comando

Ci martellano ogni giorno sulla starlette insignificante di turno che pontifica dal nulla appoggiando questo o quel politico/tema liberale/liberista.

L’altro giorno Jon Voight, pietra miliare del cinema e che a 80 anni ancora insegna come si recita in Ray Donovan, ha “dato scandalo” in patria esprimendo un apprezzamento per Trump con annessa interessante riflessione su determinati temi.

Avete sentito qualcosa? Avete udito le campane trionfanti che accompagnano le vuote frasi fatte della sciacquetta di turno che urla contro il razzismo immaginario?

Ovviamente no. Se una persona dello spettacolo esprime un’idea non preconfezionata dai soliti non vola una mosca. Ma appena la nullità del giorno sbrodola la pappetta predigerita ci ordinano immediatamente di genufletterci.

Ci propinano giorno e notte figure di riferimento completamente vuote, effimere, prive di qualsiasi contenuto, e pretendono che il popolo si beva tutto in maniera acritica, soprattutto in funzione di personaggi dal valore nullo.

O si eccitano per i vincitori di Cannes che tra film e personaggi si dividono in queste categorie:

– gente che ama viaggiare per mare senza passaporto
– gente particolarmente abbronzata
– gente che solitamente addestra cammelli col turbante
– gente che ama viaggiare per mare senza passaporto particolarmente abbronzata che solitamente addestra cammelli col turbante
– quanto è bello raccogliere la borsetta dinnanzi gente che ama viaggiare per mare senza passaporto particolarmente abbronzata che solitamente addestra cammelli col turbante priaprici di romanticismo

Poi si chiedono sbigottiti perchè la loro litania non ha presa e cercando in tutti i modi di zittire le sparute voci dissonanti, che con poche sillabe riescono a interessare subito le masse.

Chissà come mai. Chissà come mai. Chissà come mai.

Si certissimo come no ovvio

In tema autoreferenzialità rientra anche il dibattito sulla diatriba tra Huawei e il governo statunitense.

Ho sentito sedicenti esperti di tecnologia nonché economia, proferire con solenne saccenza che se Huawei molla android per un suo sistema (che comunque temo sarebbe un android semplicemente senza l’econsistema google già integrato visto che android è open source, ehi ma siete voi gli esperti eh) fallisce, perchè non si può più “sconfiggere” android.

Questo è proprio frutto della propria autoreferenzialità, di chi guarda solo al proprio orticello, di chi non esce mai dal calduccio nelle proprie convinzioni rassicuranti.

Ma il mercato occidentale comprende solamente un miliardo scarso di consumatori, quando il solo mercato cinese ne vale il doppio.

Siete sicuri che la Cina, una potenza nucleare, si preoccupi dei capricci di google? Che non abbia un piano B, e un sistema proprietario pronto all’evenienza, o che semplicemente l’appartato statale cinese si avvalga con noncuranza di un OS straniero?

Se la Cina decidesse un’azione dimostrativa estromettendo un esponente del mercato occidentale, inserendo un suo sistema operativo in un mercato di 2 MILIARDI di consumatori, e con un bacino di vicini strettamente collegati come l’india, o le nuove alleanze africane che insieme raggiungono altri 3 miliardi di consumatori, credete che fallisca solo perchè ora c’è android, cioè un prodotto che è stato usato solamente poichè a costo zero essendo senza licenza?

La sua diffusione è dovuta semplicemente a quest’aspetto e alla penetrazione planetaria dei telefoni cinesi a basso costo. L’incapacità di altri competitor come MS è dovuta al fatto che dal punto di vista contabile era troppo costoso prodursi le app internamente pagando le royalty e la manodopera, quindi hanno preferito chiudere quelle divisioni in barba a possibili necessità strategiche, ma sapete il libero mercato non pianifica oltre all’istantaneo guadagno privato. Entrambi aspetti di cui la Cina non si preoccupa minimamente.

Se si dovesse optare per la guerra cinese ad android, credete che un suo sistema non abbia possibilità di penetrazione in occidente? Che gli sviluppatori non salterebbe su un carrozzone che copre almeno 2 miliardi sicuri di potenziali clienti e che genera l’80% di utili dalle microtransazioni del mercato mobile?

Quando saranno sviluppate le app per il mercato cinese di fatto saranno pronte anche per il mercato occidentale, e la penetrazione dei modelli a basso costo farà il resto.

Pensare ancora con autoreferenzialità che i prodotti occidentali siano invincibili è un il classico comportamento autodistruttivo che metterà in ginocchio decine di aziende, e lascerà a piedi migliaia di lavoratori, perchè ancora si crede che il modello di democrazia liberale sia il migliore.

Quando invece si sta dimostrando che le economia stataliste di derivazione para-socialista sono nettamente più forti dei mercati. E forse per la prima volta l’alfiere liberista perderà la guerra, dopo essere riuscito a sconfiggere il terzo reich nella seconda guerra mondiale e l’urss nella guerra fredda.

Ma la sua disfatta probabilmente avverrà con la guerra commerciale, territorio in cui il liberismo credeva di regnare supremo.

Si certo come no

Ci sono due concetti che mi lasciano veramente basito, nonché irritato, alla vigilia della tornata elettorale.

La prima è la litania di quelli che gridano che senza UE gli staterelli da soli vengono mangiati, che “la fuori c’è la Cina!!!”

Ma onestamente quali sono i legami che ci unisco per cui, tra l’altro, la Cina dovrebbe impaurirsi?

Sostanzialmente due: Schengen e l’euro. Schengen ha liberalizzato qualsiasi cosa, permettendo la circolazione ultraliberista di tutto, specialmente della manodopera a basso costo, così invece di competere con la Cina ci siamo scannati a vicenda avvantaggiando i super gruppi cinesi parastatali che con facili sedi fiscali in Lussemburgo e altri paradisi fiscali intra UE si sono comprati mezz’europa.

L’euro (che non hanno tutti i paesi tra l’altro) invece è una moneta troppo forte per competere coi cinesi e che ha come un’unico sfogo di competitività l’abbassamento dei salari, distruggendo la domanda interna, rendendo così le nostre aziende ancora meno competitive dato che era venuto meno l’indispensabile flusso di entrante costituito dal consumo locale.

Basti vedere in quanti settori strategici l’europa sia praticamente inesistente, come le telecomunicazioni, dove è stato praticamente impossibile iniziare un naturale percorso di sviluppo industriale.

Il secondo concetto ormai insostenibile è la spocchia autoreferenziale che ancora abbonda nella bocca dei liberisti pro europa e tutte le divagazioni accessorie, non tanto nei loro prezzolati esponenti ma tanto negli inconsapevoli elettori.

Ho sentito gente che commentava un manifesto elettorale così: “vedere la parola cultura di fianco alla faccia della Meloni mi fa inorridire”.

Ora non è che io abbia tutta questa simpatia per i contenuti del partito della Meloni, ma tu esimio scarto di vita anfibia, con che faccia vieni a pontificare? Tu che ancora ti bevi minchiate come il “debito pubblico è sulle spalle dei nostri figli”, o i famigerati “70 anni di pace” (vorrei far notare che fino a 20 anni fa c’era una guerra con annessa pulizia etnica dall’altra parte dell’adriatico), o che il nostro paese è in difficoltà per la corrrrrruzzzzzione non come i bravissimi tedeschi che hanno dato lustro nel caso Siemmens, nel dieselgate e nel recente scandalo che ha dimostrato come nel sistema informatico di Deutsche Bank c’è un algoritmo che nascondeva volutamente transazioni rischiose, NPL, perdite, e tutto il cancro bancario tedesco per risultare coi conti perfetti ma in realtà hanno un buco di circa 50 MILA MILIARDI DI EURO, cioè 24 VOLTE IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO. Notizia che in Italia ovviamente nessuno si sogna di dare.

Senza contare le stronzate che riuscite a raccontare a voi stessi per accettare la deportazione umana che si sta attuando scientemente dall’africa. Deportazione fatta dalla SINISTRA, diventata inflessibile alfiere liberista al soldo del capitale e della finanza speculativa.

Voi siete questo, ma venite a pontificare su cosa sia la cultura, dopo che per 15 anni vi hanno usato come e quando hanno voluto, raccontandovi ogni stronzata possibile ed immaginabile, e voi non vedevate l’ora di bervela.

“You Do Have a Military-Industrial Complex. They Do Like War”

https://www.cnsnews.com/news/article/susan-jones/trump-you-do-have-military-industrial-complex-they-do-war?fbclid=IwAR205Y-00EmYeg0oPk3uE3EH0I4VVeoCTbQy8apVBxsNHWjJf5hLV8Ocq_w

Questa è una notizia che dovrebbe aprire 35 notiziari di fila.

Scommetto che qui arriverà in sordina, mentre invece si pompano le notizie propedeutiche all’interventismo americano.

Trump ha dichiarato tra le righe che esiste una classe politico/militare/economica che decide e si produce autonomamente in conflitti ed ingerenze negli altri paesi, per puri scopi economici, al di fuori della sua volontà e del suo controllo di presidente nonchè comandante in capo.

“I said, I want to bring our troops back home. The place went crazy.” (video allegato alla notizia).

Riflettete sul fatto che nemmeno la prima potenza militare ed economica del pianeta comanda realmente a casa sua, poi traetene le vostre conclusioni…

In nomine omnia ratione relativa perpendit amen: più FeROCI di Elthon John

Non sembrerebbe ma queste due notizie sono frutto della stessa poltiglia culturale: il relativismo liberale.

A sinistra notiamo il paradosso del weekend. Il politico più in vista del momento e quello con il maggior consenso popolare, fa una sorta di confessione di fede nell’atto di fondare il suo operato e parte della sua linea politica nei valori del cristianesimo.
Erano parecchi anni che non succedeva un fatto del genere. Quindi cosa fanno i ministri della fede e le alte sfere vaticane che amministrano il credo?

LO SCOMUNICANO.

Abiurano la propria fede, si schierano con l’ateismo dicendo di appoggiare gli annichilenti valori delle sinistre predatorie.

Può non piacere quel gesto, può non essere istituzionale, può essere fuori luogo, ma se gli unici che si indignano di una manifestazione di fede in dio sono i prelati, allora c’è qualcosa che veramente non funziona.

Dall’altra parte abbiamo l’ennesima polemica autodistruttiva della comunità parafiliaca.

Tutto il gota LGBTµ└Àπ si è indignato per la campagna di Calvin Klein con bacio saffico tra la modella del momento e il bot social dei diritti civili.

Questo perchè accusano la compagnia di fare “queer baiting” cioè di speculare su tensioni omoerotiche e strizzate d’occhio a quel mondo per puro scopo commerciale atto ad attirare gli omosex e i liberal servi, e di non lottare veramente per i diritti gay.

MA COSA MI DICI MAI!!! CHI L’AVREBBE DETTO!!!

Veramente pensavate che i consigli d’amministrazioni di colossi miliardi quotati in borsa sminchiassero gli zebedei per pura bontà d’animo? Seriamente?

Queste situazioni di paradosso ideologico, in cui queste comunità arrivano a negare se stesse sono frutto palese del relativismo dei valori progressisti, valori che non promulgano diritti o credenze, ma servono esclusivamente i liberismo in funzione dei consumi e del guadagno.

Che la chiesa arrivi a negare se stessa, ad abiurare la fede, a INNALZARE MURI contro i credenti che non gli piacciono, perchè gli hanno chiuso i rubinetti della mangiatoia migrazionale è l’apoteosi del fallimento culturale del progressismo a cui pure la fede si è piegata per ingrassarsi ancora un altro po’.

Che le comunità LGBTnumeroDInepero si scanni al suo interno è la palese conseguenza della fluidità della loro ideologia, costituita volutamente così per poter chiedere ed indignarsi un po’ di più. Ma questo ti rende sempre esposto ad attacchi ed accuse, perchè ci sarà sempre qualcuno più borderline di te, pronto a spostare i limiti dell’assurdo e delle perversioni ideologiche un po’ più in là.

Alla fine l’unico che ci guadagna è il mondo dell’alta finanza, delle corporazione, delle elitè globaliste. Mentre il popolo distratto si scanna su queste stronzate, loro gli fottono ogni parvenza di diritto sociale acquisito, eliminando ogni velleità di rivalsa e riscatto sociale.

Che la pace sia con voi…

Capitale vs. Stato: Il ritorno

A corollario del post precedente, l’ombrello statale delle multinazionali: Huawei.

Proprio dalle zone calde del super liberismo, dalla patria del mercato competitivo, dalla sede delle numerose aziende openminded startappiane proiettate nel futuro, arriva la rottura dell’incoerenza: il governo usa mette al bando Huawei.

Le menate sulla sicurezza sono finte come le parrucche delle meretrici in tangenziale, tutti sanno che dietro questa decisione c’è la pressione dei grandi conglomerati usa delle telecomunicazioni, Cisco in testa.

La qualità e il costo dei servizi (e l’infinito numero di backdoor per nsa e cia) dei prodotti americani sono diventati nettamente scadenti rispetto a ciò che offre il concorrente cinese, noto per i suoi telefoni ma che in realtà da decenni opera nelle infrastrutture per le telecomunicazioni. L’arretramento dei market share statunitense è inarrestabile onde per cui l’amato libero mercato viene subito accantonato per chiedere l’aiuto dello stato tramite il capillare sistema di lobbysmo tipico statunitense.

Subito i più fedeli alla linea, (((Big G))) dichiara lo stop alla collaborazione e al supporto degli smartphone cinesi, violando qualcosa come tutte le regole a difesa dei consumatori, e dimostrando che della bellezza del mercato non gliene frega nulla.

Quello in divenire, cioè il più grande scontro commerciale tra superpotenze dal 1500 a oggi, dimostra solamente una cosa: che la libertà e la forza del mercato sono solo cazzate, poichè il più forte attore dell’economia mondiale è una potenza ultrastatalista invincibile per il grande capitale, che per arginarla ha dovuto evocare il megazord occidentale: l’armata imperiale statunitense.

Questo dovrebbe far capire anche a noi che cazzate come lo spread, rassicurare i mercati o il debito andrebbero rificcate in fondo alla gola di chi le pronuncia e lo stato dovrebbe riprendersi il ruolo economico e sociale che gli spetta.

Capitale vs. Stato

Il piagnisteo di radio radicale, che da alfiere dell’anarco capitalismo ora frigna per il taglio dei fondi non è solo incredibilmente divertente. Ma è anche esempio chiaro e preciso di un aspetto troppo spesso sottovalutato:

CHE IN REALTÀ IL GRANDE CAPITALE FINANZIARIO SENZA L’APPOGGIO DI QUELLO STATO CHE ODIA TANTO SAREBBE SPACCIATO.

Da una parte è vero che lo stato è una concorrenza pericolosa per quelle aziende, perchè esso non persegue l’obbiettivo del guadagno ma solo quello del servizio e dell’occupazione, ma lo stato è il mezzo per cui certi attori del mercato sono divenuti giganteschi.

Pensate bene al ruolo dello stato nel permettere alle grandi corporazioni di eludere il fisco come e quando vogliono, a come hanno coperto e garantito l’apertura dei mercati, da come hanno favorito certe aziende inondandole di soldi pubblici a fondo perduto. Ma soprattutto come lo stato ha agito nel cancellare la concorrenza per lor signori.

Lo stato, che all’interno dell’UE è diventato servo principe dell’ultraliberismo non solo ha aperto confini, tolto dazi, eliminato tasse, importato schivi africani come manovalanza, bensì ha annientato il commercio al dettaglio locale.

Pensate a qualsiasi tipo di attività della PMI e come lo stato si accanisca contro di essa nell’esercizio della tassazione, come continui ad opprimerla con migliaia di regolamenti e balzelli, di come abbia alzato all’infinito il costo del lavoro pur abbassando i salari.

L’annientamento della PMI è stato il principale mezzo per cui un grande centro commerciale (esempio stupido) ha potuto prosperare, operando in condizioni di concorrenza sleale e facilitata da regole ben precise.

Perchè la qualità del servizio e della merce del negozietto sotto casa, è infinitamente migliore dell’ammasso scadente del commercio all’ingrosso. Solamente che al negozio locale non è permesso mantenere certi prezzi, poichè non si agevola delle scorrette pratiche intrastat, non può spostare la sede fiscale in irlanda, non può acquistare all’ingrosso container di merci sottocosto provenienti dal terzo mondo. Il consumatore non sceglierebbe mai il grosso conglomerato contro il commerciate locale se potesse permetterselo economicamente.

Anche se i prezzi fossero più alti, avendo uno stipendio decente sceglierebbero sempre la miglior qualità del settore locale, rendendola un’economia forte. Distruggendo il ceto medio, la domanda interna, e annientando la PMI lo stato ha creato il terreno ideale perchè i mostri finanziari potessero agire indisturbati.

Lo stato ha agito come un carnefice mettendo in competizione la PMI con tutto il mondo, ma ha garantito a certi attori ogni tipo di favore, che hanno restituito dei vantaggi non concorrenziali, scorretti e al limite dell’abuso di posizione dominante, e una clientela fatta di disperati che comprano merci ultrascadenti a debito per pura sopravvivenza.

Il caso di Radio Radicale e altre imprese è emblematico, appena togli l’ombrello della protezione statale, questi enormi giganti dell’economia si sciolgono come neve al sole.