Tra le tante tragedie mondiali vi sono quelle a cui nessuno presta attenzione.
Per esempio a tutti i mentalmente aperti, propositori dell’amore col pensiero fisso dei problemi dell’africa, interessa quello che sta avvenendo in Sud Africa negli ultimi anni.
Non stiamo parlando di semplici tensioni razziali o etniche. Stiamo parlando di un vero genocidio dei bianchi.
Comprendo che la questione sia complessa e che il passato sia pesante, ma ciò non toglie che ora lasciare che si instauri un sorta di caccia al bianco sia altrettanto sbagliato.
Nell’enfasi dell’antirazzismo del nuovo millennio in sud africa sono state fatte centinaia di politiche che hanno dato enormi poteri, agevolazioni e posizioni ai neri.
Ma nonostante tutto questo non sono cambiato le sorti delle persone di colore, poichè non basta “liberarsi dei bianchi” perchè tutto fili liscio se non si hanno basi sociali storicizzate (vedasi le conseguenze nell’ex Rodhesia). E questo si è trasformato in una frustrazione sociale. Frustrazione che si sfoga nell’odio e nella violenza.
Ormai gli omicidi a sfondo razziale non si contano più, e nelle campagne ormai sono la norma spedizioni punitive nelle fattorie ancora gestite dai bianchi, dove famiglie intere vengono barbaramente torturate e lasciate a morire (si contano 12 casi solo nell’ultimo mese).
La paura in quelle zone è diventata compagnia di vita quotidiana, nessuna forza dell’ordine (ormai completamente in mano ai neri) si impegna minimamente per arginare il problema.
Questo dovrebbe essere un monito per l’europa. Un monito per chi crede che basti rilasciare un diritto in carta bollata per essere tutti felici. Ma se non si è in possesso di una coscienza sociale, una cultura civile formata e un’attitudine alla cooperazione si resterà sempre in balia degli umori tribali. Vedasi la svezia.
Ma vedasi soprattutto paesi come gli stati uniti (si lo so sto per semplificare forse eccessivamente), dove dopo 50 anni non solo di completa acquisizione dei diritti, ma anche di protezione sociale, intere comunità non sono ancora mai riuscite ad affrancarsi, continuano ad auto ghettizzarsi, continuano a sguazzare nella loro miseria, perchè i giovani preferiscono le bande alla scuola, le persone preferiscono urlare all’assistenzialismo che rimboccarsi le maniche per innalzare se stessi col lavoro. E non ditemi che in 50 anni non potevano fare qualcosa di meglio.
Lo hanno fatto i figli dei giapponesi nei campi di concentramento usa (non lo sapevate? si gli usa avevano campi di concentramento per giapponesi e asiatici in generale che sono rimasti in funzione a nord ovest anche fino agli anni 70), perchè non ci riescono gli “altri”.