Guerra alla libertà di pensiero delle nuove generazioni

In questi giorni, specialmente in un settore che influenza molto il pensiero delle nuove generazioni, ossia il mondo dei videogame, si sta palesando la reale portata di tutti i concetti che stanno alla base dei cosiddetti valori progressisti: la morte della libertà di parola, la guerra alla libertà di pensiero.

Come sempre si continua ad inseguire i dogmi del padrone d’oltreoceano e si segue fedelmente la nuova “moda” del mondo anglosassone, la cosiddetta “cancel culture” che prevedete letteralmente l’eliminazione dalla scena di riferimento di questo o quel personaggio che si è rivelato “controverso”.

Sono costretto ad un preambolo prolisso, ma serve a capire in profondità la pericolosità di questa deriva.

In questi giorni è in atto specialmente su Twitch (Amazon N.B.) una campagna di ban ed eliminazione di questo o quello streamer, poichè accusato di presunte molestie sessuali, o ancora meglio di presunti comportamenti ritenuti non allineati al pensiero ultrafemminista del momento tipo un saluto da parte di un uomo che non soddisfa determinati requisiti di avvenenza che ora rientrano del campo dei comportamenti predatori.

Secondo voi è casuale che all’improvviso scoppino contemporaneamente decine di casi di presunte molestie sessuali, tutte ovviamente denunciate solo attraverso il tribunale di twitter? E allo stesso modo è possibile che non sia passato nemmeno un secondo e la piattaforma ha già provveduto al ban? È un caso che le stesse accuse poi appaiono d’incanto anche nei confronti dei vertici di Ubisoft?

Cosa sta succedendo realmente in uno dei settori più importanti per il mondo giovanile?

Succede che si stanno piegando i cosiddetti creatori di contenuti, o meglio i creatori di opinioni ed idee, a seguire ciecamente il dogma progressista o ne va delle loro esistenza.

Questo nel mondo dei videogame riguarda anche la cosiddetta informazione specializzata, che si è genuflessa unanime all’idolatria del nuovo titolo di Naughty Dog, The Last of Us 2.

Il titolo che è stato sulla bocca di tutti per i suoi leak controversi, non ha ricevuto una sola mezza frase che non sia pura e semplice magnificazione del prodotto, chinato completamente ai nuovi verbi LGTBNAMBLA e affini.

Per fare ciò sono state fatte scelte di trama decisamente controverse, con la triste fine di uno dei personaggi più amati della serie che ha portato ad una rivolta della fanbase.

A questa reazione scomposta dell’utenza, il clero di settore ha subito reagito con i soliti concetti prefabbricati: “sono gli haters”, “eh eh gli incel”, “colpa del suprematismo bianco”, e un sacco di altre cazzate.

Ma la vera domanda sarebbe: “Perchè gli utenti reagiscono così, attraverso questi mezzucci, come il cosiddetto review bombing?”.

Semplicemente perchè non hanno nessun altro mezzo per poter esprimere una propria opinione negativa. I forum e le sezioni commenti di tutto l’ambiente videoludico sono praticamente diventati terra della gestapo progressista.

Non è più possibile esprimere un parere negativo, o ritenuto “controverso”. Ma non solo riguardo gli argomenti di propaganda, ma anche le cose più banali, come il fatto che sia stato scelto di uccidere il personaggio più amato della serie.

I commenti non allineati vengono moderati alla velocità della luce, e i ban fioccano a destra e sinistra.

Mi ha fatto specie il ban di un commetto, così veloce che non sono neppure riuscito a finire di leggerlo, su uno dei più importanti siti italiani, che diceva a spanne “non era meglio quando nel mondo dei videogiochi eravamo solo noi cattivi maschi bianchi etero razzisti e maschilisti, mi ricordavo che c’era più rispetto, più coesione, più solidarietà.” Una semplice critica al fatto che la cosidetta inclusività in realtà sta scatenando fratture incolmabili tra le nuove generazioni.

BAN ISTANTANEO. La stasi è arrivata. Nessun scampo per chi osa pensare con la propria testa.

Mentre dall’altro lato, coloro che dovevano essere il nuovo “complice dell’utenza” cioè gli streamer, l’opinionista semi amatoriale, che aveva la libertà di uscire dai ranghi per non perdere tutte le sponsorizzazioni varie, vengono piegati anch’essi e usati come nuova forma di propaganda, poichè obbligati a chinarsi ai dogmi che arrivano dall’alto, schiacciando i giovani in una morsa di pensiero unico in cui non è più possibile sentire qualcosa di diverso dalla voce del padrone.

Molti si chiederanno… ma come è possibile che si possa ottenere tutto questo potere e così diffuso?

Semplicemente precarizzando il diritto sociale ad un giusto emolumento.

Tutte queste nuove leve dell’informazione, o pseudo tale, sono tutti imprenditori di se stessi, la cui fonte di sostentamento è legata a doppio filo con la monetizzazione delle visualizzazioni e degli spot.

Quando a questi individui, si chiude il rubinetto dei soldi perchè hanno violato presunte regole di condotta del portale, o ai siti di informazione vengono sospesi gli introiti delle inserzioni poichè non rispettano le linee guida del servizio, TRADOTTO: HANNO COMMESSO REATO DI OPINIONE, non hanno altra soluzione che chinarsi ed obbedire per riavere i propri soldini.

E nel mondo degli streamer a parte pochi fortunati molti portano a casa semplicemente un buon stipendio, avendo di lato un mondo del lavoro “tradizionale” atomizzato.

So che può sembrare bieco complottismo, ma se osservate con attenzione, non farete fatica a trovare infiniti casi in cui attraverso il ricatto economico si impone di limitare la propria libertà di parola e di pensiero.

Basti pensare anche al caso recente del tizio che ha fatto volare lo striscione “white lives matter” sopra lo stadio del Manchester City.

Cinque anni fa l’avremmo presa come semplice goliardia. Ora invece, grazie all’assenza di diritti sociali nei paesi anglosassoni, il tizio in questione ha perso il lavoro. E lo ha perso pure la sua fidanzata.

Secondo voi, nel cosiddetto mondo libero, è una cosa che ha un minimo senso? Una persona finisce in mezzo ad una strada semplicemente per aver detto una banalità che al massimo può aver irritato qualche progressista prezzolato?

Eppure succede, come di contro succede che la prof indiana di Oxford che infece ha auspicato per l’estinzione dei bianchi è stata promossa.

O ha senso che il portale gofundme, blocchi i soldi stanziati come volontariato dall’utenza ad una famiglia afroamericana il cui locale è stato distrutto durante le “proteste” dei BLM, solo perchè la loro richiesta di aiuto è stata condivisa su FB anche da Candace Owens, attivista conservatrice tra l’altro anch’essa afroamericana?

E si potrebbe continuare per ore con gli abusi commessi dagli affiliati di Google, a chi è stato estromesso dai propri conti Paypal o da Mastercard perchè ritenuti colpevoli di crimini d’odio e altre stronzate tipiche del mondo anglosassone.

Capite quanto ora è pericolosa la guerra al contante e perchè sia così perseguita dalle elité? Capite quanto può essere semplice dominarvi se con un click possono impedirvi l’accesso ai VOSTRI SOLDI, solo perchè avete detto o scritto qualcosa che qualcuno ritiene controverso?

E se ci affianchiamo la lettera finita su non mi ricordo che giornale, dove uno studente tristemente rivelava che gli insegnati praticamente gli consigliano di non esprimere mai i propri pensieri per non avere rogne, ci rendiamo conto del potere annichilente a cui abbiamo sottomesso le nuove generazioni. Al pericolo reale di cadere in una distopia che in confronto il nazismo era veramente una passeggiata di salute. A quanto aver incentrato le nostre esistenze nella multimedialità ci abbia privato di moltissime libertà individuali, e strappato i diritti sociali.

E se credete che possa esserci una via di scampo anche una volta che la massa riuscirà a realizzare cosa sta accadendo, vi sbagliate di grosso. Non c’è nessuna possibilità di fuga, nessuna scappatoia. Almeno non con il metodo democratico.

Benvenuti su Retrogrado Illiberale

Benvenuti, inizio questo blog come back-up alla pagina FB, in caso di “ritorsioni”.

Qui il post di presentazione:

“Non ho mai amato parlare di politica, poiché nell’accezione di fatto la politica non è più un “mezzo” per discutere razionalmente dei problemi e trovarne soluzioni, bensì un nuovo dogma prevaricatore dove posizioni, concetti e ideologie non sono a servizio del popolo, ma sono nuovi comandamenti a cui il popolo deve piegarsi anche a discapito delle proprie necessità.

Nessuno discute, neanche la bar, si pretende solamente che il prossimo accetti la dottrina che seguiamo, impedendone ogni analisi critica. Quindi ho sempre evitato il confronto, anche perché sfortunatamente non mi trovo dalla parte dei “giusti”. Ma ormai il sangue mi ribolle, non riesco a concepire come questa sorta di credo progressista possa aver plagiato ogni sorta di aspetto delle nostra società. Non mi interessa se nessuno leggerà ma scriverò più che altro per me, direi a scopo terapeutico, il peso della deriva della nostra società in qualche modo va esorcizzato.”