La tragedia di oggi a Genova è la somma di diversi fattori.
Il cui unico risultato è l’assenza dello stato.
C’è chi critica più o meno giustamente le politiche di austerità statali dovute agli obblighi UE, chi la solita incoscienza nel procrastinare all’infinito tipica delle nostre istituzioni, chi critica il parassitismo di privati senza scrupoli che hanno in gestione la rete autostradale.
Alla fine il punto è sempre quello, la mancanza di uno stato che fa lo stato, poichè non è in possesso della propria libertà di investimento e della propria libertà decisionale. Il fatto che le autostrade ora siano in mano ai Benetton, e che l’atto di concessione fu secretato dal governo, non cambia il discorso (ricordando che pure altri cavalcavia statali o regionali sono crollati), bensì lo amplifica.
Il dogma liberista delle privatizzazioni ci vuol far credere che ciò diminuisce le spese dello stato. Certo, perchè lo stato se ne frega.
Ma in teoria lo stato che fa lo stato, dopo aver ceduto infrastrutture strategiche ai privati, onde evitare abusi e speculazioni sulla pelle del popolo deve mettere in atto un massiccio sistema di controlli che tenga il privato per le palle in modo che adempia sempre ai suoi doveri. E questo vuol dire personale ed enti pagati per ricoprire queste mansioni. Il che vuol dire costi. Costi che non si abbattano come professa il verbo liberista.
La balla sembra funzionare poichè lo stato ignora la sua funzione di controllo e risparmia i denari demaniali, ma il prezzo viene pagato con un altra moneta: il sangue dei propri cittadini.
Raccontiamo che smantellare lo stato ci renda più liberi e più ricchi, invece ci rende solo bersagli mobili vittima dei peggiori infami e traditori che incassano utili pagati con le nostre vite.
I mali dell’italia si risolveranno solo quando lo stato farà di nuovo lo stato. Quando gestirà i proprio segmenti fondamentali, o controllerà senza pietà i privati che ne hanno concessione. Quando si userà di nuovo il pugno di ferro contro chi commette qualsiasi crimine, non che ci si abbandoni al lassismo dirittocivilista che tutela i criminali nel loro diritto a delinquere, a speculare, o a fare la cresta sui beni di pubblico utilizzo sperando che non succeda nulla, o mal che vada consapevoli che non ne pagheranno le conseguenze.
Ma tanto anche queste sono parole al vento, e anche oggi delle persone hanno perso la vita, persone che fra una settimana saranno dimenticate, con la beffa aggiuntiva che la loro tragica dipartita non sarà servita a nulla.