Mi chiedo ancora ancora che senso hanno i pride e tutte le manfrine dei diritti degli omosessuali.
Siamo sicuri che ai gay manchino i diritti, o forse addirittura hanno fin troppo potere? Non mi importa di quanto mi additano di omofobia, ma onestamente ne ho le palle piene.
Tutti parlano di democrazia, di maggioranza, di collettività. Eppure se si sommano tutte le deviazioni sessuali del mondo, a malapena si arriva al 2% della popolazione. Allora se siamo in democrazia perchè il 98% della popolazione deve sorbirsi le imposizioni ormai invadenti del 2%.
L’embolo definitivo mi è partito finendo di guardare la serie “Legion” sull’omonimo x-man. Veramente una signora serie, realizzata in maniera eccelsa e che sviluppa temi e trame complessi senza sbavature.
Finchè si arriva all’episodio conclusivo in cui si parte col riesumare un personaggio che non serviva per fare un bel 10 minuti di spottone gay. Lui e il suo compagno, lui e il lavoro, il suo compagno, e il loro figlio adottato OVVIAMENTE DI COLORE. Vomito progressista. E alla fine tutto l’episodio un po’ ne soffre, costruito con l’inserimento forzato di questo ritorno e la narrazione scende notevolmente di qualità rispetto al resto della serie.
Ma aveva senso la marketta gay? È una cosa indispensabile nelle serie, come le quote nere?
Senza tirare in ballo capolavori del viscidume progressista che
ho guardato per costrizione come Mr Robot, in cui non c’è limite al cumulo di merda ideologica forzata ed imposta (cosa che per me rovina parecchio trama e atmosfera, perchè la trasporta sul piano della caratterizzazione forzata, ma potrei scrivere un libro su mr robot), occorre veramente doverli inserire a forza, ci sono obblighi contrattuali?
Perchè altrimenti non capisco. Se penso che anche una serie alla Longmire ha dovuto subire il suo cameo gay, l’unica possibilità è l’obbligo sostanziale, calato dall’alto.
Perchè altrimenti il dover infilare questi temi a forza, o addirittura costruire serie intere che girano più attorno allo sfoggio di semicoltismo che a una vera trama?
Se uno vuole trattare il tema gay può farlo, ma magari in maniera intelligente, e in qualità di eccezione non di regola, come su The Shield (che considero una delle migliori serie di sempre) in cui hai un personaggio costruito in maniera funzionale e in cui se ne fa una trasposizione realistica del “gay” nella società, cioè che a nessuno gliene frega un cazzo se sei gay o non sei gay, sono solo problemi tuoi unito al racconto sul piano emotivo veramente ben fatto di come non è così bello è stupendo essere gay, ma è bensì un conflitto in primis con te stesso, anche se sei accettato da terzi. Non la ormai tristemente pratica di caratterizzare il gay di turno come semi-dio perchè gay.
Io lo trovo insopportabile. Indigeribile. Sono arrivato ad abbandonare serie, film a metà, videogiochi dal nervoso di dovermi beccare sempre la solita menata mentalmente aperta di checche e travestiti che sono i migliori dei migliori.
Che palle gigantesche. Ognuno ha le sue libertà e i suoi diritti, ma sono stufo di dovermi sorbire un costante tentativo di lavaggio del cervello per propagandare diritti che già posseggono. Non ho anch’io la libertà di non essere molestato ogni due secondi dall’omosessualità invadente di ogni media?
Perchè ripeto quali diritti mancano ai gay e altri parafiliaci? Nessuno. Se qualcosa gli manca è solo nei paesi islamici. Ehi ma quelli non si possono toccare, poverini è la loro cultura, poi sei islamobofo e razzista che non includi. Ma li i gay volano dai palazzi e silenzio, mentre qui se non mi sorbisco una serie con donna di potere con moglie nera in cinta di un donatore coreano che poi la tradisce con un gay represso che vuole diventare trans e ha adottato un ragazzo in sedia a rotelle vittima di abusi che si accorge di essere innamorato di suo padre ma la sua ragazza diventa meteo-gender sono totalmente omofobo.